Nel 2020 la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia avvia un programma di iniziative sul tema dei diritti fondamentali e dei doveri cui questi sempre corrispondono. L’intento è di focalizzare l’attenzione su argomenti quali la cittadinanza attiva, il rispetto dei principi fondanti la Costituzione e il senso di appartenenza attiva ad una comunità. E’ un percorso rivolto a tutta la cittadinanza ma pensato in modo particolare per i giovani.
Nell’ambito di questo programma nasce la mostra digitale ed interattiva “Diritti al Cubo D3. Gorizia epicentro di una rivoluzione. La fine del manicomio, la nascita dei diritti.”
La presentiamo con le parole di Alberta Basaglia:
Una mostra allestita tra le mille difficili contingenze di questi mesi vissuti in piena emergenza. Ma alla fine il percorso è stato disegnato e, anche se virtualmente, ora si apre alla condivisione via web.
Il valore di questo piccolo progetto sta tutto in due importanti coordinate. Intanto c’è Gorizia, perché è da qui che la rivoluzione dei matti è iniziata. Con una concatenazione di eventi che fa parte della storia della città. E questo a Gorizia va riconosciuto. Ma va anche ricordato: perché la dimenticanza, nel veloce fluire degli anni e delle mode, a volte ha avuto la meglio.
La mostra, così come è stata pensata e costruita, ha dunque anche la presunzione di dare una mano alla memoria, ricostruendo quei passaggi che hanno permesso all’esperienza di Basaglia di partire. Qui, a Gorizia, e non altrove.
E poi ci sono loro, Franca e Franco Basaglia che, lungo tutto il percorso espositivo, parlano con la loro voce, senza mediazioni. Le didascalie attingono direttamente ai loro scritti. Le parole per ricordare e spiegare sono le loro. Nessuna interpretazione di terzi, solo l’uso delle fonti primarie. Con un’unica eccezione: le parole di Primo Levi, Frantz Fanon, Bertolt Brecht attinte dal libro “Morire di classe”; esattamente quelle che Franca e Franco avevano scelto di citare e condividere con i loro lettori.”